sabato 3 gennaio 2015

Il 2014 sarà ricordato come l'anno del "disgelo" nel mercato dei mutui



Il 2014 sarà ricordato come l'anno del "disgelo" nel mercato dei mutui



Invertendo un trend ormai costante negli ultimi anni, il sistema creditizio del 2014 ha ripreso ad erogare spinto da una domanda che aveva dato segnali di vivacità già a verso la metà del 2013. complice l'Euribor ai minimi storici, il miglior tasso variabile scende sotto il muro del 3%.

Il 2014 si è aperto con una buona notizia sul fronte dei mutui. Da gennaio è infatti operativo il plafond casa, due miliardi di mutui agevolati per l'acquisto di prima e seconda casa. Da marzo è invece possibile presentare le domande alle banche che hanno aderito.  650 milioni di euro sono quelli che il decreto ministeriale del 31 luglio 2014 destina al fondo di garanzia per la prima casa. e chi è in difficoltà con il pagamento delle rate può accedere al fondo di solidarietà.

Proseguendo il trend positivo della seconda parte del 2013, anche il 2014 inizia con il segno positivo della domanda di finanziamenti per la casa. Un dato positivo che si conferma lungo il corso dell'anno. Secondo l'analisi dell'andamento aggregato dei primi nove mesi dell'anno (fonte Criff) si nota che se da un lato si registra un ritrovato interesse da parte degli italiani a richiedere un finanziamento per l'acquisto dell'abitazione, dall'altro è ancora profondo il gap rispetto al triennio 2011-2013. Questo vuol dire che il dato positivo si sta consolidando mese dopo mese, ma la strada per tornare sui livelli "normali" è ancora lunga.

L'aumento della domanda è stato accompagnato anche da una tendenza delle banche a riaprire il rubinetto delle erogazioni. Nei primi dieci mesi dell'anno i prestiti erogati per l'acquisto di abitazioni in Italia sono cresciuti del 30,5% sullo stesso periodo del 2013 a 20,2 miliardi, superando l'intero ammontare dello scorso anno. Anche i tassi sulle nuove erogazioni scendono notevolmente, e il tasso medio tocca a fine anno il 2,9%. Non si arresta però la sofferenza delle banche, che indica la rischiosità dei prestiti (mutui compresi). 

Il volume di erogazioni resta ben lontano però dai livelli degli anni precedenti e restano rigidi i requisiti richiesti dalle banche per concedere i mutui. Il settore del credito inoltre resta fortemente condizionato dalla stabilità politica ed economica in Italia e in Europa, e dall'andamento del mercato del lavoro.

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Marco Ricchi
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