Il 2014 sarà ricordato come l'anno del "disgelo" nel
mercato dei mutui
Invertendo un trend ormai costante negli ultimi
anni, il sistema creditizio del 2014
ha ripreso ad erogare spinto da una domanda che aveva
dato segnali di vivacità già a verso la metà del 2013. complice l'Euribor ai
minimi storici, il miglior tasso variabile scende sotto il muro del 3%.
Il 2014 si è aperto con una buona notizia sul fronte dei mutui. Da
gennaio è infatti operativo il plafond casa, due miliardi di mutui agevolati per
l'acquisto di prima e seconda casa. Da marzo è invece possibile presentare le
domande alle banche che hanno aderito. 650 milioni di euro sono quelli
che il decreto ministeriale del 31 luglio 2014 destina al fondo di garanzia per
la prima casa. e chi è in difficoltà con il pagamento delle rate può accedere
al fondo di solidarietà.
Proseguendo il trend positivo della seconda parte
del 2013, anche il 2014 inizia con il segno positivo della domanda di
finanziamenti per la casa. Un dato positivo che si conferma lungo il corso
dell'anno. Secondo l'analisi dell'andamento aggregato dei primi nove mesi
dell'anno (fonte Criff) si nota che se da un lato si registra un ritrovato
interesse da parte degli italiani a richiedere un finanziamento per l'acquisto dell'abitazione,
dall'altro è ancora profondo il gap rispetto al triennio 2011-2013. Questo vuol
dire che il dato positivo si sta consolidando mese dopo mese, ma la strada per
tornare sui livelli "normali" è ancora lunga.
L'aumento della domanda è stato accompagnato
anche da una tendenza delle banche a riaprire il rubinetto delle erogazioni. Nei primi dieci mesi
dell'anno i prestiti erogati per l'acquisto di abitazioni in Italia sono
cresciuti del 30,5% sullo stesso periodo del 2013 a 20,2 miliardi, superando l'intero ammontare dello
scorso anno. Anche i tassi sulle nuove erogazioni scendono notevolmente, e il
tasso medio tocca a fine anno il 2,9%. Non si arresta però la sofferenza delle
banche, che indica la rischiosità dei prestiti (mutui compresi).
Il volume di
erogazioni resta ben lontano però dai livelli degli anni precedenti e restano
rigidi i requisiti richiesti dalle banche per concedere i mutui. Il settore del
credito inoltre resta fortemente condizionato dalla stabilità politica ed economica
in Italia e in Europa, e dall'andamento del mercato del lavoro.
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Marco Ricchi
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